Stop all'odio in rete: un manuale per giovani e adulti

Un manuale per gli studenti italiani ma non solo, per aiutare i giovani a muoversi in rete facendo attenzione alle trappole nascoste.

04-04-2016
Stop all'odio in rete: un manuale per giovani e adulti

Le parole che utilizziamo in rete possono diventare lame taglienti per chi riceve o legge il nostro messaggio. Rispettare le regole del buonsenso e del vivere civile, evitare parole ed espressioni usate con troppa leggerezza, usare i termini giusti per evitare di diffondere odio.

Questo lo scopo del manueale presentato il 4 Aprile alla Camera dei Deputati, frutto del progetto No hat Speach attivo dal 2012 al Consiglio d'Europa , in ocasione della giornata internazionale ONU contro la discriminazione.

Scrive la repubblica.it: "Il volume, di cui è relatrice Milena Santerini, parlamentare e docente di pedagogia, con una serie di schede e grafici, illustra agli studenti quali sono le regole che vanno seguite, perché il diritto di esprimere la propria idea sul web non diventi un mezzo per offendere o discriminare gli altri."

Spesso ci si rende colpevoli di discriminazioni anche senza che ci sia la volontà, utilizzando magari la parola sbagliata, senza aver pensato bene alle conseguenze del nostro modo di esprimerci, è quindi giusto dare gli strumenti giusti ai ragazzi per poter instaurare un buon rapporto con la rete, ed educarli nel suo utilizzo.

Continua la repubblica.it: "..la maggior parte del volume è dedicata alle conseguenze che può generare il discorso dell’odio in uno spazio potenzialmente infinito e tendenzialmente con regole fluide come Internet.  Protetti dallo schermo di un computer o di uno smartphone, spesso ci si illude di essere in qualche modo al sicuro, non solo quando si esprimono pareri negativi o offensivi verso singoli o gruppi, ma anche quando si pubblicano dati relativi a se stessi. Ma non è così: la violenza verbale degli altri è molto più vicina di quanto non si pensi. Passare da uno sfogo online all’aggressione fisica non è sempre scontato, si sottolinea nel libro, ma spesso è proprio da una discriminazione virtuale che nascono episodi di emarginazione e odio nel mondo reale."

Nella pubblicazione anche l'invito ai giovani (e non solo!), ad agire anche attivamente e non solo da spettatori passivi: non essere indifferenti di fronte a episodi di odio e discriminazine, ma informarsi, verificare e soprattutto segnalare in modo tale che con il contributo di tutti internet sia un posto più sicuro.