Abbonamenti truffa: Antitrust stringe sugli operatori

Abbonamenti a servizi a pagamento non richiesti: l'Antitrust prende di mira gli opertori telefonici Wind, 3, Tim e Vodafone con un''indagine sulle responsabilità.Gli operatori si oppongono

26-08-2015
Abbonamenti truffa a servizi a pagamento: Antitrust stringe sugli operatori

Capita sempre più spesso che consultando la bolletta telefonica del proprio smartphone si scopra di essere abbonati a servizi che non abbiamo mai richiesto: capita navigando in internet dal proprio cellulare che sfogliando le pagine di siti normalissimi e anche famosi e referenziati, si apra qualche finestra nascosta del browser, o si clicchi (anche e sopratutto per sbaglio) sui banner pubblicitari di questi servizi, e di soppiatto ci troviamo abbonati a servizi che non sappiamo di aver richiesto e che costano anche 5 € a settimana, di cui ci accorgiamo solo in bolletta, quando ormai abbiamo già pagato.

Già in passato gli stessi operatori telefonici, che in questa faccenda risultano solo mediatori tra utente finale e fornitore di servizi, sono stati accusati dall'Antitrust di corresponsabilità in queste truffe, e si era passati da un sistema a unico click, a un doppio click e avviso via sms dell'abbonamento avvenuto, per tentare di arginare la caduta nella trappola di milioni di utenti, ma ora sembra che una nuova stretta verrà messa a segno dall'Autorità per la tutela dei Consumatori, anche e soprattutto dopo le sempre maggiori denunce degli utenti, per cercare di arginare il fenomeno.

Ad ora infatti al nostro click, consapevole o meno, sui banner delle pubblicità ingannevoli in questione, gli operatori telefonici passano in automatico il numero telefonico ai fornitori di questi servizi a pagamento, e ci addebitano automaticamente l'importo dell'abbonamento generando un business da un miliardo di euro che ovviamente coinvolge anche gli operatori stessi: secondo l'Antitrust, il metodo migliore per evitare abbonamenti erronei, sarebbe di far inserire volutamente il proprio numero telefonico nella richiesta del servizio, in modo da esprimere il proprio consenso esplicitamente ai fornitori di servizi a sovrapprezzo.

Sembra un battaglia molto lunga ma alcune risposte potrebbero già arrivare durante l'autunno, e nel frattempo non ci resta che sperare che le associazioni dei consumatori restino fermi in prima linea per combattere questa battaglia.